Ospitalità
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Molti cambiamenti della società civile partono da fantasie che col tempo vengono applicate con soddisfazione nell'assetto economico e geopolitico del territorio. Fatta questa breve premessa, in sintesi ecco l'improbabile futuro di Torca per un suo sviluppo globale.
Innanzitutto si dovrebbe costituire in Comune autonomo per rafforzare la sua identità, dare uno slancio di entusiasmo ed orgoglio agli abitanti, e finalmente per autoamministrarsi. Già questo creerebbe una notevole pubblicità a livello nazionale con la venuta di turisti. Ma da solo non basterebbe. Occorre collegare meglio il paese con Sorrento prolungandovi la progettata funivia Sorrento-S.Agata sui due Golfi, facendola passare accanto alla pineta Le Tore e da lì giù verso Torca. Quanti vantaggi si avrebbero! Riduzione del traffico e dei tempi di percorrenza, facilitazione per i ragazzi di poter frequentare le scuole superiori e l'università, arrivo di turisti locali ed extra provincia, attratti dal percorso panoramicissimo e dai brevi tempi di viaggio, usufruire facilmente dell'unico polmone verde della Penisola sito sulle Tore, etc.. I collegamenti andrebbero incrementati anche via terra con la costruzione di una strada che colleghi il paese con la via Nastro Azzurro, passando sempre per le Tore, in modo da evitare la strada per S.Agata che ormai in alcuni tratti è troppo congestionata. Ma non è tutto. Pensando ad una economia turistica sarebbe necessario rendere fruibili le bellezze del luogo, oggi accessibili solo a pochi i quali vanno anche incontro a seri problemi di sicurezza. Certo, non si deve stravolgere il paesaggio, le cose dovranno esser fatte con il massimo rispetto dell'ambiente, dove per secoli i nostri antenati hanno "gettato il sangue" per dare un futuro migliore ai loro figli. Ritornado alla suddetta strada, essa dovrebbe allacciarsi ad un sentiero agevole da percorrere solo con piccoli mezzi ecologici (piccole auto elettriche pubbliche e bici) che permetta di raggiungere il Monte e da lì prendere la direzione di Positano passando per Chiavazzano, Borra e S.Elia, allacciandosi infine alla strada Meta-Amalfi. Inoltre, una sua diramazione andrebbe verso la Marina di Torca e all'abbazia di San Pietro. Questo spettacolare sentiero diventerebbe la nostra "Via dell'Amore" alla stregua di quella delle Cinque Terre Liguri. Si devono poi ricostruire e restaurare sia la detta Abbazia di Crapolla che la chiesetta profanata di S.Elia, i palazzi settecenteschi, i vicoli, tutti i sentieri e le "murecine", fontane e lavatoi. In seguito nasceranno servizi di accoglienza,
ristorantini, B&B, negozietti, bar, servizi spiaggia, servizi di barche per escursioni alle isole, (vedi San Fruttuoso) etc.. Quanto lavoro si potrebbe creare! La nostra unica ricchezza è ormai solo il territorio, c'è bisogno di tutelarlo al massimo ma anche di renderlo fruibile. E queste sono solo alcune idee, la lista è ben più lunga. Ma nella premessa si parlava di fantasia...