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L'abbazia e la chiesa di

San Pietro a Crapolla


Confraternita di

San Filippo Neri

 

La strada per S.Agata

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Ruderi dell'abbazia di Crapolla

Grande importanza ebbe sei secoli remoti quest'antichissima abbadia, il cui abbate si fregiava di mitra e pastorale. Da Prima era un monastero di Benedettini neri, ma distrutto questo, essa venne ridotta in commenda e si conferiva dal Sommo Pontefice, molto spesso a Cardinali. Le più antiche notizie sono in due pergamene del secolo XII, appartenenti all'archivio della a SS. Trinità delle Monache di Amalfi. Al pari di tutte le Abbazie del Medio Evo, questa possedeva nelle sue vaste terre molti vassali. In questa abbazia soggiornò, fra il 1525 e il 1534, Teofilo Folengo, il più importante poeta maccheronico italiano, autore del poema Baldus con lo pseudonimo di Merlin Cocai. Nel 1666 l'abbazia venne affidata al Cardinale Giulio Rospigliosi che l'anno successivo, il 20 giugno 1667 fu eletto Papa con il nome di Clemente IX. Oggi dell'abbazia è rimasto solo qualche rudere e delle colonne diroccate. Come ricordo del glorioso passato: "tempio con colonne di marmo e con suolo lavorato a mosaico", vi sorge una cappellina dedicata a San Pietro Apostolo.
Chiesa Parrocchiale ed Oratorio

Questa chiesa risale almeno al XIII secolo, essendovi una lapide del 1283. E' probabile però che la più antica chiesa fosse quella che ora è l'Oratorio di San Filippo, adiacente all'attuale, e che questa fosse stata edificata sul principio del XVI secolo. Fu eretta in parrocchia da Pio V nel 1566. La sacrestia fu costruita a spese di Giacomo Agnello Schisano nel 1679. Ampia e ben costruita, questa chiesa consta di una sola navata a volta, la quale per l'arco maggiore comunica con un'abside quadrata sormontata da cupola. Vi sono 6 altari. L'altare maggiore fu eseguito nel 1740 dal noto artista Gennaro De Martino che realizzò, tra i tanti suoi lavori, anche l'altare maggiore e il cappellone di S. Cataldo nella ex cattedrale di Massa Lubrense ed il pavimento della cappella palatina di Santa Chiara in Napoli. Dietro l'altare maggiore, sul pavimento, vi è la pietra sepolcrale di un prete della famiglia D'Aveta, sulla quale è graffito, al vero, il defunto in atto di giacere supino, con arco trilobato a fregi sul capo. E' questo il più antico marmo sepolcrale del comune di Massa Lubrense. Attiguo alla chiesa è l'oratorio di Maria SS.ma del S. Rosario e di S. Filippo fondato dagli abitanti di Torca verso il 1696. E' assai notevole l'altare in marmi policromi, di buon disegno settecentesco, la cui custodia è tutta incrustata di lapislazuli e di altre pietre dure.
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