Penisola Sorrentina
Torca
- Home
- Introduzione
- Rioni
- Storia
- Come arrivare
- Persone illustri
- Monumenti
- Bellezze naturali
- Manifestazioni
Ospitalità
- Dove dormire
- Dove mangiare
Scrivimi a: theoricaclub@outlook.it
Pochi sì, ma celebri, e per l'antichità rimarchevoli sono i luoghi posti al fianco meridionale del Promontorio : e poiché sogliono i Sorrentini colà passare a traverso de' monti Sireniani per una strada , che si crede quasi la stessa , che l' antica , uopo è descriverla , ed in seguito spiegare , perché Teorica fosse stata da principio appellala. Conduce questa con torti giri ai sopradetti monti, indi va sino a quel luogo eminente, che oggi dicesi S. Agata. Di là comincia il giogo ad abbassarsi, e diventa precipitosa la strada, per cui si perviene ad un sito chiamato Torca, e finalmente ad un vecchio Tempio posto alle radici del monte , di cui fra poco avrassi a parlare. Tale appunto è questa strada, che ne'tempi antichi Teorica , cioè sacra fu detta , perché per quella portavansi delle offerte ad Apollo , che presso Esichio troviamo anche Teorio appellato. Della via Teorica fa menzione Polluce e molti schiarimenti si hanno nel lessico di Arpocrazione sulla voce θεωρία. Ma è poi vero che i Sorrentini spedissero delle Teorie, cioè delle sacre legazioni ad Apollo, e che come presso gli altri Greci, così presso loro Teorica detta fosse la via, per cui le persone spedite s'incamminavano? La risposta a queste dimande si ha nel numero seguente. Conviene intanto analizare l'odierna voce Torca, la quale ha dato motivo alle mie speculazioni. Oτχη οψις presso Esichio; questa voce, se si fa terminare doricamente in α, e l' articolo τα anche dorico le vien preposto, è la stessa , che la voce del volgo Torca, e significa vista , o spettacolo. Di fatti dal luogo detto Torca si scopre un vastissimo orizonte. Ma io non son contento di sì fatta interpretazione , ed inclino più a credere, che Torca un accorciamento sia di θεωριχη, epiteto che dagli antichi fu dato alla strada, che ad Apollo conduceva.
L'origine del nome "Crapolla" e il Promontorio di Apollo, oggi Acrapolla
Sporge questo Promontorio nel seno Pestano , ed è opposto alle Sirenuse , alle quali brevissimo è il tragitto. A far comprendere la ragione della denominazione di questo luogo , giova qui riferire ciò , che scrive Igino nella favola CLIII. Sirenes Acheloi fluminis, et Melpomenis Musae filiae, Proserpinae raptu aberrantes, ad Apollinis Terram venerunt, ibique Cereris voluntate, quod Proserpinae auxilium non tulerant, volaticae factae sunt. E più sotto , dopo aver narrato , che le Sirene vinte da Ulisse, si precipitarono nel mare, a quibus, soggiunge, locus Sirenides cognominatur, qui est inter Siciliam, et Italiam. Il ratto di Proserpina avvenne in Sicilia : e se di là partirono le Sirene per andare in traccia della perduta figlia di Cerere , e vennero: nella Terra di Apollo , non dee cercarsi questa terra fuori della Sicilia , ed in quel luogo, che non è lontano dalle isole, in cui esse si fermarono, e che da loro ebbero il nome. La Terra dunque di Apollo è il nostro Promontorio, e propriamente quella parte del medesimo che incontro è posta alle isole delle Sirene, le quali non de' soli scogli furono contente , ma passarono ad abitare nel Continente , come chiaramente l'attesta Plinio nel L. III. dove dice: Surrentum cum Promontorio Minervae, Sirenum quondam sede. Riflettasi infine , che le Sirene essendo cantatrici ( e si ha da Omero ) a quella terra vennero , ove il Dio del canto era onorato. Il Tempio di Apollo era alle pendici del Promontorio già descritto. Tempio antichissimo, di cui parla Strabone nel L. V., senza però nominare la Deità, che vi era onorata. Si deduce dalle parole del Geografo, che dagli abitatori de' vicini luoghi era assai venerato quel Tempio, dove antichi voti si vedevano appesi. In tutti i luoghi intorno al Cratere Apollo era venerato, e ciò dimostrano i tipi delle medaglie delle rispettive città, in cui la testa di Apollo si vede : veggasi Begero , Masaeum Brandeburg. T..II. p , e che i Sorrentini fossero i più ferventi cultori di questo nume , può rilevarsi da una costumanza presso i medesimi sino a' nostri giorni serbata, ed è quella che ora vi espongo. Ogni anno nel dì festivo , che siegue a quello della Resurrezione, parte da Sorrento una divota compagnia di persone ( fratelli son detti della Congregazione di S. Pietro ) : e questi per la via s' incamminano , che sopra è stata descritta, e che attraversa i monti Sorrentini. Un prete, che intuona degl' inni, è .il capo di questa processione , la quale, passando sempre al di là de' monti , arriva finalmente ad una cappella al Principe degli Apostoli dedicata, ed eretta sulle rovine dell'antico Tempio di Apollo, e dopo aver visitate anche le Sirenuse (le isolette dei Galli) sull'imbrunir della sera, alla città fa ritorno. Chi non vede in questa pompa l'antico religioso costume sino a'nostri giorni serbato di spedir le Teorie, ovvero sacre legazioni ad Apollo, coll'essersi cambiato il nome solo del soggetto, a cui si spedivano? A mostrar poi che le gentilesche usanze non furono del tutto abolite ne'tempi del Cristianesimo, basterà un esempio tratto dal T. IV. de' viaggi del Pokoke., il quale narra che nell' isola di Cipro , le donne sogliono ogni anno nel giorno di Pentecoste portarsi in processiono alla riva del mare : il che è un resto, dice l'autore, del costume che avevano anticamente di venerare il mare in memoria della nascita di Venere.
Tratto da: "Memorie della Regale accademia ercolanese di archeologia" stampato nell'anno 1822
L'origine del nome "Crapolla" e il Promontorio di Apollo, oggi Acrapolla
Sporge questo Promontorio nel seno Pestano , ed è opposto alle Sirenuse , alle quali brevissimo è il tragitto. A far comprendere la ragione della denominazione di questo luogo , giova qui riferire ciò , che scrive Igino nella favola CLIII. Sirenes Acheloi fluminis, et Melpomenis Musae filiae, Proserpinae raptu aberrantes, ad Apollinis Terram venerunt, ibique Cereris voluntate, quod Proserpinae auxilium non tulerant, volaticae factae sunt. E più sotto , dopo aver narrato , che le Sirene vinte da Ulisse, si precipitarono nel mare, a quibus, soggiunge, locus Sirenides cognominatur, qui est inter Siciliam, et Italiam. Il ratto di Proserpina avvenne in Sicilia : e se di là partirono le Sirene per andare in traccia della perduta figlia di Cerere , e vennero: nella Terra di Apollo , non dee cercarsi questa terra fuori della Sicilia , ed in quel luogo, che non è lontano dalle isole, in cui esse si fermarono, e che da loro ebbero il nome. La Terra dunque di Apollo è il nostro Promontorio, e propriamente quella parte del medesimo che incontro è posta alle isole delle Sirene, le quali non de' soli scogli furono contente , ma passarono ad abitare nel Continente , come chiaramente l'attesta Plinio nel L. III. dove dice: Surrentum cum Promontorio Minervae, Sirenum quondam sede. Riflettasi infine , che le Sirene essendo cantatrici ( e si ha da Omero ) a quella terra vennero , ove il Dio del canto era onorato. Il Tempio di Apollo era alle pendici del Promontorio già descritto. Tempio antichissimo, di cui parla Strabone nel L. V., senza però nominare la Deità, che vi era onorata. Si deduce dalle parole del Geografo, che dagli abitatori de' vicini luoghi era assai venerato quel Tempio, dove antichi voti si vedevano appesi. In tutti i luoghi intorno al Cratere Apollo era venerato, e ciò dimostrano i tipi delle medaglie delle rispettive città, in cui la testa di Apollo si vede : veggasi Begero , Masaeum Brandeburg. T..II. p , e che i Sorrentini fossero i più ferventi cultori di questo nume , può rilevarsi da una costumanza presso i medesimi sino a' nostri giorni serbata, ed è quella che ora vi espongo. Ogni anno nel dì festivo , che siegue a quello della Resurrezione, parte da Sorrento una divota compagnia di persone ( fratelli son detti della Congregazione di S. Pietro ) : e questi per la via s' incamminano , che sopra è stata descritta, e che attraversa i monti Sorrentini. Un prete, che intuona degl' inni, è .il capo di questa processione , la quale, passando sempre al di là de' monti , arriva finalmente ad una cappella al Principe degli Apostoli dedicata, ed eretta sulle rovine dell'antico Tempio di Apollo, e dopo aver visitate anche le Sirenuse (le isolette dei Galli) sull'imbrunir della sera, alla città fa ritorno. Chi non vede in questa pompa l'antico religioso costume sino a'nostri giorni serbato di spedir le Teorie, ovvero sacre legazioni ad Apollo, coll'essersi cambiato il nome solo del soggetto, a cui si spedivano? A mostrar poi che le gentilesche usanze non furono del tutto abolite ne'tempi del Cristianesimo, basterà un esempio tratto dal T. IV. de' viaggi del Pokoke., il quale narra che nell' isola di Cipro , le donne sogliono ogni anno nel giorno di Pentecoste portarsi in processiono alla riva del mare : il che è un resto, dice l'autore, del costume che avevano anticamente di venerare il mare in memoria della nascita di Venere.
Tratto da: "Memorie della Regale accademia ercolanese di archeologia" stampato nell'anno 1822
L'origine del nome "Torca" e la via Teorica , ovvero Sacra
Libri di
Angelo Terminiello
Storie del Borgo di Torca
La Venerabile Parrocchiale Chiesa di San Tommaso Apostolo di Torca
Torca - Fatti e Persone d'altri Tempi
Storia della Confraternita del
SS. Rosario e di San Filippo Neri di Torca
SS. Rosario e di San Filippo Neri di Torca
